Progetto
“RETE PER
distretto
DI NJOMBE
Provincia
DI IRINGA -TANZANIA
Indice:
1 –
IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO:
2 –
RESPONSABILITA’ DEL PROGETTO
4 -
CONTESTO E GIUSTIFICAZIONE
3. ATTIVITA’ PREVISTE E TEMPI DI
REALIZZAZIONE
4. SISTEMA DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
6. EVENTUALE PERSONALE COINVOLTO
8. COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’
TRENTINA
Il
progetto denominato “RETE PER
Geograficamente
Oltre a queste informazioni geografiche è
necessario specificare che la zona in questione, all’infuori del capoluogo
Njombe, è
caratterizzata dalla quasi totale assenza di servizi fondamentali come luce, elettricità
e strade. La popolazione ha l’agricoltura come unica attività di sostentamento
che svolta con mezzi rudimentali permette alla persone
di vivere in maniera molto povera e precaria. Il reddito pro capite è di circa 1 dollaro al
giorno.
L’attività agricola è legata alla
coltivazione arcaica di modesti appezzamenti di mais, patate o frutta oltre all’immancabile
orticello nei pressi di qualche sorgente d’acqua o della capanna che all’ombra di qualche banano
fa crescere fagioli, insalata, piselli, caffè e quanto è necessario alla
sopravvivenza di una famiglia. Per i più ricchi l’allevamento di qualche capra,
una mucca o un maiale permette di integrare le risorse agricole con un po’ di
latte e carne fresca. Tutti gli altri si limitano ad allevare al massimo qualche gallina.
Le limitazioni sulla mobilità e sui mezzi
di trasporto provocano quindi un disagio rilevante alla popolazione di queste
regioni che di fatto
deve basare gran parte della propria economia sulle risorse presenti nei
paraggi della propria abitazione, senza poter quindi fare affidamento sul
commercio e sui servizi che altrimenti potrebbero risultare più accessibili. Ciò
si ripercuote quindi anche per quanto riguarda i servizi sociali e sanitari che
sono quindi di fatto limitati a quelli disponibili nel proprio villaggio di
appartenenza.
La
realizzazione della struttura è stata richiesta in maniera diretta dal Vescovo
della Diocesi di Njombe,
Vescovo Alfred MALUMA al Presidente di Solidarietà Alpina che in dicembre
2007 si trovava nella zona per una missione di verifica e chiusura di alcuni
progetti realizzati nel corso dell’anno, in comuni limitrofi a quello di Matembwe.
Denominazione e dati dell’associazione:
aSSOCIAZIONE:
Solidarieta’ alpina ONLUS
sEDE LEGALE: 38010 s.gIUSTINA tASSULLO (tn)
RECAPITO
POSTALE: Via Mecla, 71
38010
SANZENO ( TN )
TELEFONO:
0463
434176
aNNO DI COSTITUZIONE: 1994
Numero
di soci: 60
Il
progetto “RETE PER
Il partner locale è costituito dalla Diocesi
di Njombe che promuove e realizza il progetto. Il responsabile del progetto, su
indicazione del Vescovo Maluma, è il Rev. Ladislao Mgaya:
Rev. Ladislao MGAYA
Diocesi of Njombe
Solo per quanto riguarda l’allestimento
del magazzino e il reperimento dei relativi materiali edili sarà garantito il
nostro supporto tramite il nostro referente in Tanzania Ennio Malile.
(Da
molti anni infatti il Sig.
La regione di Njombe è costituita da un
ondulato altopiano collocato ad una altezza di
La popolazione è costituita da circa 700.000
persone; il 40% con meno di 15 anni. Gli abitanti dei villaggi vivono in genere
in condizioni di acuta povertà e soffrono gravi difficoltà nel soddisfare le
proprie necessità più basilari; dipendono da una agricoltura
di sussistenza fatta con metodi tradizionali su piccole estensioni di terreno.
I servizi sociali sono pochi e ancora
più scarsi di quelli di altre zone della regione di Iringa. La malnutrizione non è infrequente, specie tra i
bambini e gli anziani.
Come precedentemente indicato la zona dei
distretti di Njombe, Makete e Ludewa
è per lo più caratterizzata dall’assenza di servizi fondamentali come energia
elettrica e strade di comunicazione. Le uniche strade presenti per i
collegamenti con i villaggi periferici sono realizzate semplicemente in terra
battuta e sono di difficile percorrenza anche per un mezzo fuoristrada (purché
siano asciutte). Diventano invece impraticabili nel momento in cui le piogge
stagionali le bagnano rendendole estremamente viscide e con invalicabili buche
di fango. La popolazione africana d’altronde le usa solo per spostarsi a piedi
o con rudimentali carretti. I viaggi di spostamento diventano quindi molto
difficili e faticosi anche per il fatto che il territorio collinoso della
regione comporta
un susseguirsi di salite e discese a volte anche molto ripide.
L’assenza di una viabilità affidabile e di
mezzi di trasporto tali da poterla utilizzare comporta una serie di svantaggi
di cui il senso di isolamento dal mondo civilizzato è sicuramente il meno
fastidioso. Sono già stati citati alcuni impatti negativi per quanto riguarda
l’economia della zona che senza una viabilità minima non riesce in alcun modo
ad emergere e iniziare a dare impulso allo sviluppo della regione, ma le
conseguenze diventano invece drammatiche nel caso in cui ci siano delle
emergenze sanitarie che a causa di infortunio o malattia richiedono il rapido trasporto
degli infermi verso il più vicino ambulatorio. Nella generalità dei casi questo
trasporto viene svolto a piedi da alcuni volonterosi amici o parenti
dell’infortunato utilizzando il suo letto come portantina.
Per questi motivi siamo convinti che
poter migliorare il servizio di prima assistenza nei posti periferici (dove sia
già predisposto) sia un passo importante per migliorare le condizioni sanitarie
di un gran numero di persone che altrimenti verrebbero assistite in maniera
molto più precaria.
L’idea quindi di realizzare una rete di
collegamento tra queste strutture di primo soccorso e dispensari già presenti
sul territorio può a nostro avviso dare un notevole impulso alla
assistenza sanitaria svolta nei luoghi periferici migliorando in prima
battuta la qualità dei medicinali utilizzati ma svolgendo anche un importante
ruolo di informazione e formazione del personale locale che non si sentirà più
isolato dal resto del mondo.
Il fatto di poter contare su visite
periodiche potrà inoltre permettere un’assistenza più adeguata nel caso di
pazienti che devono essere trasferiti in strutture più adeguate, o in ospedale. Sarà più
agevole organizzarne il trasporto.
La fornitura iniziale di farmaci che
verrà acquisita con il progetto e che verrà realizzata oltre alla struttura per
la gestione e la distribuzione servirà per mettere in buona luce il servizio
svolto nella regione e chiedere con maggiore forza un supporto e impegno alle
autorità governative per i successivi acquisti di farmaci in modo che il
servizio svolto possa essere garantito anche per il futuro.
Contatti in tal senso sono già stati
presi dal Vescovo Maluma con le autorità competenti.
L’obiettivo
generale del progetto presentato dal Vescovo Maluma, di cui ci è stata
chiesto il supporto partecipando a parte delle spese, è quello di realizzare un
servizio di assistenza e fornitura di farmaci e medicinali alle strutture di
primo soccorso presenti nella Diocesi di Njombe comprendente i distretti di
Njombe, Makete e Ludewara.
Le strutture coinvolte sono due ospedali, sette stazioni sanitarie e dodici
dispensari. Il progetto del Vescovo Maluma è
costituito da due parti principali, la prima consiste nella realizzazione di un
magazzino centrale che verrà ricavato a Njombe da una struttura già esistente
in uno dei due ospedali, adeguandone i locali dove poi concentrare la raccolta
e la gestione dei farmaci. Il magazzino sarà gestito da personale qualificato
cha avrà inoltre il compito di trasportare e consegnare i farmaci nelle
strutture periferiche. Il personale avrà inoltre il compito di mantenere vivi i
contatti con i responsabili delle strutture periferiche evitando che le stesse
rimangano isolate e in modo di poter smistare i farmaci e le attrezzature in
maniera ottimale, a seconda delle esigenze. Il contatto costante con le
strutture periferiche permetterà inoltre di affrontare eventuali emergenze in
maniera più rapida ed efficace organizzando se necessario il trasporto di
infermi verso le strutture più idonee.
La seconda parte del
progetto è costituita da una fornitura iniziale di farmaci e medicinali
base che verrà distribuita alle strutture periferiche in modo di
aggiornare ed adeguare la disponibilità di ogni centro di assistenza o
dispensario con medicinali moderni ed efficaci ed apparecchiature adeguate. Queste
forniture di medicinali dovranno poi ripetersi nel tempo e
Particolare attenzione
verrà data alle esigenze sanitarie relative alla cura della malaria o di
malattie infettive come l’AIDS. In secondo luogo verrà poi migliorata la
dotazione a disposizione per i dispensari ed il primo soccorso.
Il progetto su esposto
verrà coordinato dalla Diocesi di Njombe e verrà cofinanziato oltre che da Solidarietà Alpina ONLUS dalla Diocesi di Njombe stessa, da una associazione di volontariato austriaca denominata Verein Hilfe für Lugarawa, (http://www.hilfefuerlugarawa.org)
e dalla CEI.
Per questo motivo
abbiamo scelto di prenderci carico solo di parte delle forniture indicate dal
piano generale del Vescovo Maluma e di garantire il
nostro supporto per la fornitura di queste risorse. In particolare vorremmo
realizzare un progetto ristretto a parte del progetto generale del Vescovo Maluma, ristretto alle sole risorse necessarie alla
formazione del personale, alla fornitura dei materiali per la ristrutturazione
ed adeguamento del magazzino e per l’acquisto di un fuoristrada per il
trasporto dei farmaci e il collegamento delle strutture periferiche.
Il primo risultato atteso è quello
di mettere a disposizione di tutta la popolazione coinvolta un servizio di
primo soccorso e prima assistenza sanitaria migliore di quello attuale, più efficace
e affidabile. In secondo luogo si intende migliorare l’assistenza alle donne in
attesa di un bambino tramite la disponibilità di medicinali e personale più
aggiornato. E’ importante poi
sottolineare che il miglioramento verrà svolto nelle strutture periferiche e
quindi quelle più vicine ed accessibili alle persone che ne usufruiranno per le
prime cure.
L’intervento nasce su specifica
proposta e richiesta da parte del partner locale. Verrà quindi fornito da parte
di Solidarietà Alpina un contributo economico per l’acquisto dei materiali
concordati, oltre che a garantire se sarà richiesta, assistenza e supporto tecnico
necessario alla realizzazione del progetto. Le attività principali del progetto
possono quindi essere così riassunte:
1.
Raccolta dei fondi necessari al finanziamento dei materiali per la predisposizione e l’adeguamento del
magazzino.
2.
Raccolta dei fondi necessari al finanziamento degli altri materiali.
3.
Supporto tecnico ed organizzativo alla preparazione e formazione del
personale incaricato della gestione della rete.
Tutte le
attività saranno ultimate entro dicembre 2009.
Il progetto verrà svolto sotto il coordinamento della Diocesi di Njombe.
La gestione della servizio sarà a carico della Diocesi
stessa che si farà poi carico di richiedere il contributo statale per le
successive forniture di farmaci.
Tutti i materiali necessari alla realizzazione del progetto verranno
acquistati in Tanzania nella Capitale Dar Es Salaam o a Njombe.
Il personale italiano è
coinvolto per la ricerca di fondi in Italia ed eventualmente per il supporto
tecnico alla realizzazione del progetto.
La gestione del
servizio sarà grantita dalla Diocesi di Njombe che
provvederà a tutte le spese necessarie al personale e al trasporto dei farmaci.
Sarà cura della Diocesi di Njombe promuovere le opportune richieste presso le
competenti autorità governative affinché le successive forniture di farmaci
siano svolte con il contributo statale.
La ricaduta sulla
comunità Trentina consiste in alcune serate pubbliche che verranno organizzate
dall’associazione per presentare il progetto di gestione e distribuzione dei
farmaci per
In secondo luogo il
coinvolgimento della popolazione e dei volontari sarà richiesto in occasione
delle raccolte di ferro vecchio o di altre iniziative per la raccolta dei fondi
necessari al finanziamento del progetto.
Come
precedentemente indicato si intende partecipare al progetto coprendo solo parte
delle spese totali ed in particolare quelle indicate nella
seguente tabella relative alla preparazione del personale, all’acquisto
dei materiali necessari all’allestimento del magazzino ed al mezzo di
trasporto.